Questa passione esigeva che rimanesse il più vicino possibile ai motori, alle ruote, ai volanti e lui per far ciò iniziò dalla gavetta: eccolo infatti trovare lavoro come piccino presso l'autofficina Zantonelli di Corso Garibaldi, rappresentante FIAT per la provincia di Lucca dal 1911 al 1934. Apprende rapidamente il mestiere ed entra in confidenza con tutto quanto riguarda la vita dell.automobile.
La sua tecnica e la sua competenza vengono prese in giusta considerazione; così Balestrero si trasferisce, con incarichi di responsabilità, alla O.M. che si trova in Piazza del Giglio (dove è attualmente il cinema Astra). Siamo nel .20; è l.anno in cui Balestrero affronta le competizioni. Sono gare che non hanno molta importanza, si disputano con automobili la cui sagoma da poco si è distaccata da quelle delle carrozze che l.hanno ispirata: sono vetture alte, la carrozzeria è costituita dall'enorme radiatore frontale e dal cofano sotto il quale bielle e pistoni fanno udire il loro fragoroso, affascinante rumore.
E un corridore. Ma presto sarà Balestrero! Partecipa a tutte le competizioni che si svolgono in quei tempi con sempre rinnovato entusiasmo e in capo a pochi anni viene ritenuto il pilota italiano più assiduo ed inserito nella rosa dei più abili e coraggiosi. Sono i tempi eroici dell.automobilismo sportivo, le vetture si chiamano: O.M., Diatto, Chiribiri, Ansaldo, Ceirano, Amilcar, Isotta Fraschini, Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Bugatti, Maserati; e i piloti che le portano in gara sono; Minora, Borzacchini, Brilli Peri, Antonio Ascari, Arcangeli, Salamano, Maggi, Campari per citare quelli che sono rimasti nella leggenda.
Negli anni successivi, cioè quel periodo che và dal .22 al .35, vediamo Balestrero impegnato nelle più importanti gare automobilistiche in Italia e all'estero: Circuito di Tripoli, Gran Premio di Roma, Giro di Sicilia, Mille Miglia; i suoi rivali hanno nome Nuvolari, Varzi, Biondetti, Taruffi, Fagioli e con loro, i primi piloti esteri che si cimentano sui circuiti italiani, quali il francese Chiron e il tedesco Von Stuck.
Quando Balestrero ci lascia per il banale incidente che abbiamo ricordato si ha la prova del valore di questo pilota; nell'arco della sua carriera agonistica ha partecipato a ben 230 competizioni conquistando sempre, se non la vittoria, eccellenti piazzamenti. In queste 230 competizioni non è mai incappato nel minimo incidente; questo oltre che un record, riteniamo dimostri la compiutezza di Renato Balestrero. (tratto da www.balestrero.it)